Ornica e il suo borgo antico

È un antico borgo montano dell’alta Valle Brembana (51 km da Bergamo, superficie 14,29 km2, densità 12,6 abitanti /km2, 180 abitanti, altezza media 922 m slm - min. 638 m, max. 2.500 m). Sorge nella omonima valle, una laterale della Val Stabina, alle pendici del Pizzo di Trona (2.510 m), laddove confluiscono le Valli dell’Inferno e Salmurano. Il nome Ornica sembra derivare dal latino fraxinus ornus (orniello), una specie arborea che un tempo doveva crescere abbondantemente sul territorio. L’economia del paese in passato si basava sull’agricoltura e la pastorizia che si affiancavano al mestiere della lavorazione dei chiodi esercitato in una grossa fucina grazie al ferro prodotto nelle miniere della zona. Negli anni '60 i maggiori proventi derivavano dall’agricoltura, dalla pastorizia e dall’allevamento del bestiame.




Attualmente vi sono alcune imprese edili ed artigiane che operano nel territorio. Dal punto di vista religioso Ornica dipendeva anticamente dalla plebania di Primaluna in Valsassina, mentre dal punto di vista politico dal 1332 al 1456 appartenne ai Visconti. Successivamente, sotto il dominio di Venezia ad Ornica vennero concessi privilegi fiscali e normativi che le garantivano una sorta di autonomia rispetto alla città di Bergamo e consentivano di intrattenere rapporti diretti con le autorità lagunari. L’edificio più rappresentativo di Ornica è la settecentesca chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio. Al suo interno si conservano un polittico del Quattrocento a quattordici scomparti attributo alla bottega di Gian Battista Cima da Conegliano, l’altare maggiore in legno intagliato e dorato del Cinquecento e una serie di pregevoli affreschi eseguiti nel 1485, nella sagrestia da Angelo Baschenis d’Averara. Molto venerato dalla popolazione il santuario dedicato alla Natività della Madonna (conosciuto anche come Madonna del Frassino), costruito all’inizio del XVIII secolo.